Ho sempre pensato che ci fossero in giro persone che si facessero un sacco di "seghe mentali", soprattutto nell'ambito psico/attitudinale.
Rimango di questo avviso, anche se sono convinto che con le giuste precauzioni, sia un settore interessante.
L'idea che sia la nostra mente a guidare tutto, per lo meno nel piccolo che ci circonda, mi ha sempre accompagnato; quindi ritengo valide alcune concezioni che pongono l'accento sull'essere leader di se stessi e non semplici "followers".
Ma sto divagando.
In questo articolo volevo chiacchierare sulla Self Efficacy, l'autoefficacia percepita.
Per capirci, assomiglia al concetto di autostima, ma non è proprio la stessa cosa. L'ambito a cui si riferisce l'autostima è più vasto e tocca tutti gli aspetti della persona; mentre la self efficacy ha un contesto più ristretto, è contestualizzata ad un particolare ambito.
Il possedere o meno questa autoefficacia percepita, ci può dare una marcia in più, darci quel pizzico di convinzione nel fare una determinata cosa che può essere l'ago della bilancia tra "riuscire" e "fallire".
Si deve ad uno psicologo canadese, Bandura, i primi studi sulla Self Efficacy.
Per comprendere meglio il senso, posso sintetizzare il tutto con un semplice:
"THINK POSITIVE!"
"THINK POSITIVE!"
Il credere in noi stessi nello svolgere un determinato compito, avrà influenze sulla nostra motivazione e di conseguenza su una serie di altri fattori, come la perseveranza nello svolgere il compito. Se non credessimo in noi stessi, non non fossimo convinti di poter riuscire nel compito, molleremmo di certo molto presto.
La forza del pensiero positivo!
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